sabato 9 gennaio 2016

L' EROTISMO FRA ARTE E POESIA


Giuseppe Parini, Chi non ha mai conosciuto questo poeta del '700, abate e sacerdote, oltre che istitutore e moralista fustigatore dei costumi della nobiltà sua contemporanea, la Vergine cuccia delle grazie alunna oppure il mattino del Giovin signore, descritti nella sua opera Il giorno ?
Non tutti però sanno che la vocazione religiosa del Parini fu unicamente dovuta al testamento di una zia ricca che alla morte gli lasciò una rendita vincolata al fatto che divenisse sacerdote.
Nato da umile famiglia, egli dovette per tutta la vita lottare contro la povertà. 
Molti non conoscono neppure le poesie giovanili del Parini che con la loro vena erotica ci fanno conoscere un personaggio ben diverso da quello che ci insegnano nelle scuole.
Eccovi oggi due brevi poesie giovanili del Parini:

UNA VENTOLA SON IO

Una ventola son io
che rinfresco ogni calore.
Se una bella ha troppo ardore,
per il manico mi pigli;
mi dimeni qua e là
e sollievo troverà 

DOVE PRESSO IL TARPEO

Dove presso il tarpeo
vanta selva di corna il Tebro infame
e a le Latine dame
corre a sciacquar le puzzolenti fiche
da cazzi reverendi scompisciate,
giunto in cospetto al Coliseo Romano
così cantava un buggeron Toscano:
Il mio genio è buggerone;
non inclina al sesso imbelle; 
doneria cento gonnelle
per un lembo di calzone;
il mio genio è buggerone

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